La 21° riunione annuale delle reti ENIC-NARIC

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Nei giorni 6-8 luglio 2014 a Roma si è svolta la 21° riunione annuale delle reti ENIC-NARIC, organizzata dal NARIC Italia (CIMEA), in collaborazione con la Santa Sede. Tali riunioni vengono organizzate per favorire la collaborazione e lo scambio delle informazioni tra i centri di riconoscimento dei paesi coinvolti. Erano presenti i rappresentanti di più di 50 paesi, cioè 120 partecipanti in totale.

Cosa sono gli uffici ENIC-NARIC?

Sono i centri nazionali d’informazione dei paesi che hanno ratificato la Convenzione di Lisbona, e sono collegati in due reti: l’ENIC e la NARIC. La rete NARIC (National Academic Recognition Information Centres) è nata nel 1984 per iniziativa della Commissione Europea e collega i centri d'informazione designati dalle autorità nazionali dei paesi membri dell'Unione Europea. Invece la rete ENIC (European Network of National Information Centres on Academic Recognition and Mobility), nata nel 1994, collega i centri nazionali d'informazione designati dalle autorità nazionali dei paesi membri della Convenzione Culturale Europea del Consiglio d'Europa e della Regione Europa dell'UNESCO. La Santa Sede fa parte della rete ENIC con il suo corrispettivo Centro internazionale d’informazione. A seconda della legislazione dei relativi paesi, alcuni centri hanno una competenza piuttosto consultiva, altri godono anche di un potere decisionale nell’ambito del riconoscimento accademico.

Cosa fa la rete?

Gli scopi principali degli uffici e della loro rete sono di raccogliere, creare e diffondere informazioni autorevoli circa i sistemi accademici dei vari paesi del mondo, circa tutte le istituzioni accademiche accreditate in un dato paese e circa la prassi del riconoscimento degli studi, delle qualifiche e dei gradi accademici; promuove il riconoscimento dei titoli esteri, la mobilità accademica internazionale e l'applicazione della Convenzione di Lisbona al riconoscimento dei titoli accademici. Sebbene le reti ENIC-NARIC siano viste principalmente come reti di esperti, tra cui soprattutto "professionisti" nel campo del riconoscimento, le reti determinano anche l'ordine del giorno della politica di istruzione superiore nella regione europea e non solo.

Ad esempio, in questa riunione annuale è stato presentato il nuovo sito delle reti www.enic-naric.net creato appositamente per diffondere l’informazione circa il riconoscimento, gli organi competenti in ciascun paese e le giuste pratiche definite dalla Convenzione di Lisbona. Sul sito è consultabile un elenco con tutti i centri d’informazione nei differenti paesi che fanno parte della Convenzione. 

La Convenzione di Lisbona e le Convenzioni regionali

La Convenzione sul riconoscimento delle qualifiche relative all'insegnamento superiore nella regione europea è stata sviluppata dal Consiglio d'Europa e dall'UNESCO e adottata in una riunione dei rappresentanti nazionali a Lisbona l'8-11 Aprile 1997.

La Convenzione sul riconoscimento delle qualifiche relative all'insegnamento superiore nella regione europea, chiamata Convenzione di Lisbona sul riconoscimento, è lo strumento giuridico fondamentale per il riconoscimento delle qualifiche in tutta l’Europa e la regione Nord Americana, secondo la definizione dell’UNESCO. Nel 2014, 55 paesi hanno firmato la Convenzione e 53 la hanno ratificata. Essa mira a garantire che i titolari di una qualifica rilasciata da un paese firmatario possano avere un riconoscimento pieno o per lo meno parziale in un altro.

L’intento principale della Convenzione è che ogni paese riconosca le qualifiche di un altro paese della Convenzione - sia per l'accesso all'istruzione superiore, per periodi di studio o per i gradi di istruzione superiore - come simili alle corrispondenti qualifiche nel proprio sistema, a meno che non possa dimostrare che ci sono differenze sostanziali tra le proprie qualifiche e le qualifiche per cui si chiede il riconoscimento.

Il riconoscimento di un titolo di istruzione superiore rilasciato in un altro paese deve avere una o più conseguenze per quanto riguarda l’accesso a studi ulteriori di istruzione superiore, l'uso di un titolo accademico, soggetti alle leggi e ai regolamenti del paese in cui viene chiesto il riconoscimento e a quelle della propria legislazione nazionale e della competenza del centro di riconoscimento che valuta i titoli.

I paesi firmatari della Convenzione si impegnano a designare un centro nazionale di informazione, a offrire consulenza sul riconoscimento dei titoli esteri a studenti, laureati, datori di lavoro, istituti di istruzione superiore e altre parti o persone interessate; fornire informazioni sulle istituzioni e programmi che considerano come appartenenti ai loro sistemi di istruzione superiore; sviluppare le procedure per il riconoscimento secondo la competenza propria ecc.

Oltre la Convenzione di Lisbona circa il riconoscimento reciproco dei gradi, diplomi e studi accademici, a partire dall’anno 1975 ci sono altre convenzioni regionali dell’UNESCO: quella dell’America Latina e Caraibi (Convenzione di Mexico City del 1975); quella dei Paesi mediterranei (1976); degli Stati arabi (1978); dell’Africa (Convenzione di Arusha del 1981; l’aggiornamento è attualmente in discussione); dei Paesi dell’Asia – Pacifico (Convenzione di Bangkok del 1983, aggiornata il 26 novembre 2011 a Tokyo). Tali convenzioni sono legalmente obbliganti e mirano a promuovere la mobilità accademica.

Coinvolgimento della Santa Sede ed impegno della Congregazione

La Santa Sede, tramite la II Sezione della Segreteria di Stato, ha firmato, ratificato e depositato i relativi strumenti in merito a 4 delle 6 convenzioni (la Convenzione di Lisbona; la Convenzione di Bangkok; la Convenzione di Arusha e di Mexico City). La Santa Sede attualmente è l’unico soggetto di diritto internazionale che aderisce a tutte e quattro le grandi convenzioni corrispondenti alle quattro regioni continentali dell’UNESCO. 

Benché la decisione di firmare e ratificare tali convenzioni spetti alla II Sezione della Segreteria di Stato, a partire dal 2006, la Congregazione per l’Educazione Cattolica, ha ricevuto l’esplicito incarico di assumere la relativa responsabilità per tutti gli aspetti pratici e di contenuto, curando una propria strategia più concisa nonché l’adempimento delle richieste concrete delle Convenzioni. Tra tali richieste basta menzionare la partecipazione alle relative sessioni plenarie, i contatti quotidiani tra i rappresentanti permanenti dei paesi all’interno delle medesime Convenzioni e le loro reti di comunicazione, nonché tutte le procedure di valutazione ed informazione che le medesime Convenzioni prevedono.

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